
Paul Dirac (1902-1984), detto “il taciturno”, era
una figura dalle mille contraddizioni, che dovevano fare di lui
l’uomo più strano del secolo: impacciato nella conversazione e mirabile
nell’esposizione scientifica, timido con le donne e insieme capace di lasciarsi
attrarre dal fascino femminile, rigoroso con colleghi e studenti e intanto
appassionato di Topolino, freddo “come un ghiacciolo”, ma anche pronto a
battersi fino all’ultimo in difesa dei propri amici.
Questo era “il fisico più bizzarro del mondo”, colui che ha ricostruito l’intero edificio della meccanica quantistica, ha “inventato” l’antimateria prima di qualsiasi conferma sperimentale, ha ripensato insieme la fisica del molto grande e del molto piccolo aprendo nuovi orizzonti nella comprensione dell’Universo. E tutto ciò, come lui stesso amava ripetere, “lasciandomi prendere per mano dalla matematica”.
Questo era “il fisico più bizzarro del mondo”, colui che ha ricostruito l’intero edificio della meccanica quantistica, ha “inventato” l’antimateria prima di qualsiasi conferma sperimentale, ha ripensato insieme la fisica del molto grande e del molto piccolo aprendo nuovi orizzonti nella comprensione dell’Universo. E tutto ciò, come lui stesso amava ripetere, “lasciandomi prendere per mano dalla matematica”.
AUTORE
Graham Farmelo è Senior Research Fellow al Science Museum di Londra e docente alla Northeastern University di Boston. Fisico e scrittore, è consulente di livello internazionale in comunicazione della scienza. Per la biografia di Paul Dirac ha ricevuto nel 2009 il Costa Book Award e nel 2012 il Los Angeles Times Book Prize.
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